Nostro bisnonno era mezzadro nel podere Piantador del maestro G. Verdi. Nostro padre diceva che il nonno gli raccontava che il Maestro (così veniva chiamato in zona) era un grande intenditore di cose buone.
A Natale, quando dovevano da contratto consegnare una parte di pollame e salumi, esigeva il massimo della qualità.
Poi un giorno il bisnonno Spigaroli Carlo nel falciare l’erba uccise una lepre; da buon servitore la portò al Maestro. Costui andò su tutte le furie dicendogli che nessuno poteva permettersi di ammazzare gli animali che stavano sui suoi terreni e che a San Martino doveva trovarsi un altro posto.
Incredulo ma sicuro che il Maestro avrebbe mantenuto la parola cominciò a cercare un altro podere a mezzadria.
Alla fine lo trovò a Polesine solo a due chilometri da dove era prima (non era sicuramente facile trovare dopo essere stati cacciati da tale personaggio), dove gli fecero un contratto per un solo anno, ma alla fine ci rimase più di trenta!!!
Nostro padre ci raccontava che suo nonno era un uomo di grande saggezza, infatti mai dopo quel fattaccio parlò male del Maestro; scherzosamente diceva con i suoi figli “sarebbe stato meglio l’avessimo mangiata”.
Del resto alla nostra famiglia il senso del buono l’ha insegnato una persona che di cose buone se ne intendeva e noi non ce la sentivamo proprio di lasciar perdere tutta questa esperienza.